Prima il Recovery Fund, poi il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) da 221,1 miliardi di euro, e ora la nuova programmazione Europea 2021-2027, che mette a disposizione del nostro Paese più 93 miliardi di euro. I prossimi anni saranno un momento storico decisamente propizio per le imprese italiane per cogliere le opportunità della finanza agevolata e fare un salto qualitativo sul mercato. Il ciclo della politica di coesione dell’Unione, che si è appena aperto, prevede che 51 miliardi vengano investiti nell’ambito del Fesr, il fondo per lo sviluppo regionale, e 30 nell’ambito del fondo sociale, che riguarda tutti i progetti sull’occupazione, sulla formazione, e sulla valorizzazione del capitale umano. L’erogazione dei fondi avverrà attraverso i bandi pubblici, e dovrebbe entrare a regime già a cavallo fra 2022 e 2023, per poi protrarsi fino al 2029.
I dati parlano chiaro: i bandi per accedere a finanziamenti pubblici sono un potente volano di crescita economica, uno strumento finanziario che spinge l’occupazione e lo sviluppo delle aziende. Ogni 35 mila euro di contributi pubblici si genera un nuovo posto di lavoro, e ogni euro erogato determina per le imprese un incremento di fatturato di circa 6 euro. Chi aveva avuto accesso a finanziamenti di questo tipo, pianificando le proprie risorse, ha visto crescere il proprio fatturato di circa il 30% negli anni successivi.
Conoscere le dinamiche della finanza agevolata di questi tempi rappresenta quindi un’opportunità a dir poco rivoluzionaria per enti ed imprese italiani, non solo perché le risorse sono aumentate di circa il 30% rispetto alla precedente programmazione, ma anche perché per la prima volta quest’anno i bandi saranno calendarizzati, permettendo a chi sarà abbastanza accorto di pianificare le proprie risorse per un ritorno di investimento corposo.
Il problema dei bandi è che spesso non si riescono ad erogare tutti i finanziamenti messi sul tavolo, per vizi di forma nelle candidature, per mancata documentazione o tempistiche troppo stringenti che gli enti non riescono a rispettare. Non basta inviare una richiesta di finanziamento per potervi realmente accedere, e questo molti potenziali beneficiari lo hanno imparato sulla propria pelle. Oltre l’80% degli enti locali e dei Comuni, ad esempio, non riesce ad accedere alle risorse pubbliche, uno su quattro per vizi di forma o mancati requisiti. Quasi il 25% delle domande presentate non viene nemmeno ammesso alla valutazione tecnica. Le mancate ammissioni nei bandi regionali si aggirano intorno al 10%, mentre i mancati finanziamenti arrivano quasi al 43%. Il bando nazionale Sport e periferie 2020, per esempio, che metteva a disposizione ben 300 milioni di euro, si è concluso con soli 495 progetti finanziati su un totale di 3.380 domande, che significa che l’85,36% delle candidature non ha avuto accesso al finanziamento.
Nell’oceano di bandi e di scadenze, di documentazione e processi di valutazione, ci si può perdere, e fare scelte sbagliate da cui non si torna indietro facilmente. L’importante è porsi la domanda giusta e affidarsi a realtà esperte nella gestione di queste attività. Persone capaci di accompagnare enti e aziende non solo nel processo di selezione di un bando, ma già da prima, nella valutazione delle proprie reali esigenze di investimento e delle risorse e tempistiche che l’azienda o l’ente pubblico può realisticamente mettere in campo per sfruttare al massimo ogni centesimo del finanziamento.
Un esempio di successo è quello di Innova Finance, società di consulenza bolognese che supporta le imprese in questo processo e che ha gestito negli ultimi anni più di 1.000 bandi per un totale di oltre 800 milioni di contributi erogati. Secondo il suo presidente Francesco Lombardi prima di richiedere un finanziamento, infatti, è necessario chiedersi non tanto quali siano le agevolazioni più adatte a sostenere il proprio investimento, ma al contrario quali sono i progetti adeguati a supportare il proprio piano di crescita. Studio della storia di investimenti dell’azienda, elaborazione di una strategia esclusiva sul tuo business plan, gestione delle pratiche di richiesta finanziamento e rendicontazione: questo è il metodo consolidato messo a punto da Innova Finance per rendere la finanza agevolata una vera e propria risorsa.
Dai primi bandi pubblicati nel 2022, sembra che la tendenza dei prossimi anni, per quanto riguarda le modalità di accesso ai contributi, sarà inoltre quella di puntare sui click-day, che premiano chi arriva prima nel presentare il proprio progetto. È fondamentale, dunque, non trovarsi all’ultimo minuto, ma aver già predisposto piani da adattare poi ai singoli bandi, lavorando su tutti gli aspetti e sui dettagli che consentono di ottenere l’erogazione dei finanziamenti.